Questo corso vuole aiutare le persone a disfarsi dei condizionamenti, degli automatismi e delle difficoltà a volte relazionali, lavorative, che si sono costruite nel tempo dopo i traumi dell’infanzia che derivano da disfunzionalità familiari. Si articola in 4/5 weekends, a seconda della velocità di apprendimento e di disposizione al cambiamento dei partecipanti. Il programma è molto fitto, e va a incidere efficacemente laddove un ex bambino o bambina ha subito ripetuti traumi, nello specifico  abusi, che possono variare di intensità; da abusi prettamente sessuali, a forme più lievi, ma non più leggere come stato di annichilimento, come ad esempio abusi psicologici, incuria, sensi di abbandono e di isolamento, obbligo al silenzio in casa, a non esprimersi nelle svariate forme che un bambino può sperimentare, causa l’infelicità, le difficoltà di ogni genere vissute dai genitori.

La realtà è che per la psicologia di un bambino, non è tanto importante la gravità di un abuso, come noi potremmo classificarlo, quanto l’intensità delle risposte emotive che riceve nella vita quotidiana. Se pensiamo che un bambino fino ai 7 anni non possiede il ponte tra conscio e inconscio, e letteralmente “impara” tutto ciò che vede, sente, percepisce a livello emotivo ed energetico, possiamo calcolare facilmente quanto un bambino che viene sottoposto ad abusi fin da tenera età, possa sviluppare come mancanze emotive, psicologiche e strutturali, di fede in sé o negli altri, nella sicurezza del contesto sociale, o familiare o lavorativo che sia in termini di insicurezza generalizzata.

Gli ex bambini abusati, che hanno subito traumi dell’infanzia, sono adulti che mettono in dubbio in primo luogo sé stessi, per poi a catena, ogni cosa che li circonda, incapaci di percepire l’amore che viene loro dato o gesti di affetto, e respingono manifestazioni disinteressate come attentati alla loro sicurezza personale, quel luogo di comfort che così faticosamente si sono costruiti in vita. Si è persino visto che, biologicamente parlando, il cervello abusato, sviluppa meno quantità di neuroni, soprattutto nella parte pre frontale, dedita alle capacità cognitive, e incapacità relazionali dettate da un minor sviluppo del cervello e dalla mancanza di risorse acquisite e sviluppate nell’età dell’apprendimento.
In buona sostanza, si potrebbe azzardare che l’abuso ci renda “meno intelligenti” di fronte a stimoli diversi, meno resilienti, più fragili, più rigidi, e aumenti la dose di paura con cui si vive il mondo esterno.

Ho notato, come ex bambina abusata, che cambiare si può. Ci vuole costanza, desiderio di farlo, che nasce da esperienze dirette di fallimenti in vari ambiti e incapacità di mettere in campo buone risorse di comunicazione e di negoziazione, fino al punto di ottenere ottimi risultati e di finire ad essere considerate delle ottime persone, che non vengono toccate da attacchi d’ira, da depressioni e da perdite finanziarie o relazionali. Questo percorso, fatto con molto amore per noi stesse, deve necessariamente toccare un lavoro personale seguito da trainer preparati in questo ambito, e che conoscano le tematiche che vanno trattando. Ho scoperto un metodo per la rigenerazione del tessuto neuronale e ho capito e sperimentato sul campo, che il cervello ha capacità cognitive, rigenerative e volitive estremamente importanti. Intento dire che da una situazione di disastro personale, si può passare ad una nuova configurazione ove il successo in ogni ambito sia possibile, ma non un successo mascherato da rivalse personali e egoiche, ma che coinvolga mente, cuore, anima e ci faccia sentire finalmente a casa nel nostro corpo, nei nostri pensieri e nella realizzazione dei nostri veri desideri, quelli che un bimbo abusato custodisce gelosamente nel proprio cuore, fino a quasi dimenticarseli, perché privato della speranza, della fede e della fiducia in sé e nel principio della vita, che è l’amore.